STROF
Concerto spettacolo
testo e regia MAURA PETTORRUSO
con DENIS FONTANARI, MARIA GIULIA SCARCELLA, IACOPO CANDELA, ANDREA CAVALLARO
musiche originali CANDIRÙ
produzione ariaTeatro e Teatro delle Garberie
Tournée 2022:
- Venerdì 29 luglio ore 21.30 Cortile di Palazzo Betta Grillo, Rovereto – per la rassegna Teatro Ovunque
- Sabato 30 luglio ore 21.00 Villa Salvadori Zanatta, Meano – per la rassegna eState a Meano
- Martedì 23 agosto ore 21.00 Castello di Pergine
- Domenica 11 settembre ore 16.30 Maso museo Filzerhof, Fierozzo – per la rassegna TeaTrekking
Un ragionamento sul buio, vissuto con gli occhi di chi vive in territorio montano.
Canzoni e letture raccontano l’oscurità delle notti e degli animi trentini. I ritratti dei personaggi folklorici che abitano le tenebre della tradizione alpina tramandano in maniera poetica le sensazioni indotte dall’oscurità e dalle sue suggestioni, mentre storie contemporanee accentuano il contrasto tra il buio e la luce di oggi, in esplorazione delle zone d’ombra dove coltiviamo i pensieri che non si vogliono mostrare. Un campionario di mostri, santi, animali e soprattutto uomini. Un filo teso tra l’osservazione della natura di Mario Rigoni Stern, le malinconiche montane di Christian Arnoldi, il chiasso colorato dei riti nei saggi di Bruno Kezich. L’impianto di chitarra acustica e voce gioca con le atmosfere della tradizione paesana, prende forza dalle melodie pop del cantautorato indipendente contemporaneo e sorregge un viaggio tra le sfumature più nere della nostra tradizione e del nostro oggi. “Strof” vuole diffondere un repertorio musicale contemporaneo che raccolga sonorità e testi tradizionali e stati d’animo senza tempo; un percorso alla riscoperta delle radici, una spinta al dialogo e al confronto tra generazioni, alla condivisione di sensazioni comuni.
Strof è un ragionamento sull’identità e sugli stati dell’anima che esistono solo perché contestualizzati in un territorio, figli delle montagne che li confinano e nutrono. L’obiettivo è di sondare i confini di ciò che divide “noi” da “gli altri” e favorire un conflitto interiore che tenti di abbatterli di fronte al racconto della loro continua ridefinizione nel tempo. Altro tema centrale sarà la paura, quasi sempre presentata a braccetto con la superstizione. Cosa ci pietrifica? Cosa ci mette in fuga? E soprattutto: Perché temiamo l’ignoto mentre il conosciuto passa spesso sotto i radar? Il tentativo di amplificare queste domande, più che di trovarvi risposte, non può che tradursi in racconti di personaggi estremamente polarizzati, creature che chiamano il pubblico a prendere posizione, a mettere in condivisione le esperienze ed il rapporto con il non conosciuto e il sentito dire.