Pippi Calzelunghe

Di ASTRID LINDGREN

Traduzione di SAGITTA ALTER e CARLOTTA PROIETTI
Adattamento teatrale di STAFFAN GÖTESTAM
La canzone di PIPPI CALZELUNGHE è composta da GEORG RIEDEL e JAN JOHANSSON
Per gentile concessione di Nordiska ApS – www.nordiska.dk

regia di CHIARA BENEDETTI e GIUSEPPE AMATO
con la collaborazione di KLAUS SACCARDO
con MARIA VITTORIA BARRELLA, MARTA MARCHI, SARA ROSA LOSILLA
luci IACOPO CANDELA, FEDERICA RIGON 
scenografia STUDIO QUADRILUM
costumi GIACOMO SEGA
organizzazione CRISTINA PAGLIARO
distribuzione ELISA D’ANDREA

Una coproduzione: ariaTeatro, Teatro delle Garberie e Teatro della Tosse – Fondazione Luzzati

La produzione è un adattamento fedele del grande classico della letteratura per l’infanzia “Pippi Calzelunghe“, nato nel 1945 dalla penna della scrittrice svedese Astrid Lindgren, inno alla libertà di pensiero, al coraggio di criticare le ingiustizie, al diritto di sognare mondi alternativi.

Due attori e un’attrice/performer, metteranno in scena le avventure dell’eccezionale Pippi e dei suoi amici Tommy e Annika, in una commistione tra teatro di prosa e teatro-circo. La scelta di usare diversi codici, per mettere in scena la storia della bambina più ribelle della letteratura mondiale, è dettata dalla volontà di rendere tridimensionale il racconto, per non limitare il potenziale espressivo di questo personaggio, restituendo quelle parti visive e oniriche difficili da rappresentare solo attraverso l’utilizzo della voce.

Pippi Calzelunghe è la storia di Pippolotta Paesanella Tapparella Succiamenta, una bambina che vive da sola a Villa Villacolle, una vecchia casa con un giardino in rovina. Con lei abitano una scimmietta, il Signor Nilsson, e una cavallo a pois che tiene nella veranda. Si presenta con due trecce color carota e il naso pieno di lentiggini, un vestito colorato che si è cucita da sé e scarpe nere lunghe esattamente il doppio dei suoi piedi. Pippi è caratterizzata da un grande forza fisica che utilizza soprattutto per aiutare chi è in difficoltà o subisce sopraffazioni. Salta subito all’occhio la sua autonomia, libertà e stravaganza, sempre al di fuori di regole e convenzioni. Pippi però non è una bambina capricciosa, maleducata e sregolata, anzi si autoregola dicendosi ogni sera da sola quando deve andare a letto. Si organizza a piacimento le giornate seguendo la creatività, la voglia di scoprire e di giocare, gestendo la casa con una simpatica e divertente follia.

L’insolito aspetto della villa risveglia un giorno la curiosità di due coetanei di Pippi, Tommy e Annika, due bambini rispettosi delle regole. L’incontro con Pippi li renderà più allegri, creativi, intraprendenti e coraggiosi. La villa diventerà un luogo stupendo per Pippi e i suoi amici, perché potranno giocarvi in libertà, compiendo esplorazioni e immergendosi in avventure fantastiche. Pippi mostra ai bambini che la diversità può trasformarsi in autonomia, felicità, forza prodigiosa, perché Pippi infonde coraggio. Dietro alla sua dirompente e divertente trasgressività si nasconde un personaggio dalla profonda umanità che agisce seguendo con coerenza i valori in cui crede: amicizia, giustizia, uguaglianza, rispetto del prossimo. Nel dipanarsi delle sue avventure scopriamo l’essenza di questa figura bambina, l’immagine di un’infanzia autentica nel suo sognare, desiderare e creare universi e mondi ormai preclusi agli adulti.