Gli Emigranti

In una città straniera due emigranti sono costretti a trascorrere la loro vita nella squallida e desolata stanza del sottoscala dove convivono.
Non viene definita la città ne lo Stato di appartenenza perché è una storia dedicata a tutti gli Emigranti che, lontani dalla propria terra di origine, cercano riscatto.
Emigranti affronta temi molto forti con una vena di umorismo e sa rendere anche le situazioni più drammatiche più leggere e ironiche.

Nel paese dei ciechi

Si immagini un paese i cui abitanti abbiano perduto del tutto il ricordo della vista. In cui l’oscurità abbia preso il posto della luce. Si immagini una civiltà prospera, che abiti una valle incantata ricca di ogni bene, ma che non contempli la possibilità di superare i confini delle rocce che la circondano. E si immagini infine l’arrivo di un uomo da oltre quei monti, dal mondo grande e immenso che si estende a perdita d’occhio fino ad arrivare alle coste dell’oceano.

Le notti bianche

L’uomo delle Notti Bianche, è immerso in un mondo tra realtà e sogno,tra il regno fantastico e il cupo mondo, tuttavia questa terra delle nebbie è sì felice, ma contiene anche un bruciante veleno: esiste ancora la speranza, in questo sognare, di trovare un’anima inviata dall’eternità e destinata a lui solo. Si chiama Nasten’ka.

Narrenschiff

Nel 1882 viene inaugurato il Manicomio di Pergine, una struttura emblematica che arriva ad ospitare 1800 pazienti e 1000 dipendenti. Un micro-universo grande quanto il centro storico che lo ospita, una porta verso un mondo parallelo, in cui il senso della gravità muta, il tempo si dilata, le leggi s’invertono.

Coppia aperta, quasi spalancata

Se questo è uno dei testi della coppia Fo-Rame più rappresentati un motivo c’è. Non è un testo politico, non è un testo a favore del femminismo o contro il maschilismo, non è né solo comico né solo drammatico, non parla di sesso o di amore… l’elenco potrebbe continuare all’infinito perché questo testo non lo si può racchiudere in un unico contenitore; forse perché è tutte queste cose insieme quindi diventa molto di più.

Sospiro d’anima

Un cerchio di pietre illuminato da piccoli lumi. Un albero bianco, scarno. Scatole, cassetti, vecchi oggetti accatastati su cui siede una donna “anziana”. Appena fuori dal cerchio, un ragazzo, forse un “angelo”, suona una fisarmonica. La donna si muove in questo luogo fatto di poveri oggetti, raccontando la sua storia. Lo fa come fosse un saluto, l’ultimo saluto prima di “andarsene”.